23.7.05

DIARIO DEL COMANDANTE

Oggi è andata a buon fine qualche piccola razzia, ma si tratta di roba di poco conto.
Ogni tanto si fa vedere qualche sonda spia, i vicini ci osservano e noi osserviamo loro. Ma non ci sono stati problemi, come noi anche loro sono impegnati nelle ricerche, per cui hanno poche risorse che possano essere saccheggiate.
E' un brutto momento per la pirateria, gli unici colpi che si possono fare sembrano essere su pianeti abbandonati, un lavoro da spazzini piuttosto che da conquistatori.
Il mio consigliere economico dice che è la recessione, dobbiamo solo resistere e prepararci ad uscirne.
Se i cosiddetti scienziati di Krapulon non si affrettano a procurarmi una flotta come si deve, li legherò sulla prua dei caccia classe Mathrim e li utilizzerò come polene.
Le mogli dei miei pirati cominciano ad innervosirsi, qualcuna è anche venuta a lamentarsi direttamente. I loro mariti sono sempre a casa, si impigriscono e diventano irritabili. Il pirata è molto meglio, come uomo, quando lo si vede solo una volta ogni tanto.
Ho dovuto spiegar loro, per l'ennesima volta, che purtroppo questo momento richiede uno sforzo di pazienza, in attesa che una flotta di nuove navi, gli incrociatori classe Aybara per esempio, ci consenta di fare viaggi più lunghi in condizioni di maggior sicurezza.
Ma bisogna fare in fretta, qui ormai ogni possibilità di muovere le mani viene accolta con grida di giubilo. Anch'io capisco l'irruenza dei miei uomini, sono pirati, non caporali.
Prosegue intanto la protesta dei coltivatori di tabacco. La mia idea di dare una cassa di sigari gratis ad ogni ufficiale di ritorno da una missione ha ridotto i loro guadagni perchè molti ufficiali rivendono i sigari al mercato nero e ne traggono un guadagno illecito.
Un buon ufficiale non penserebbe mai di fare una cosa del genere, i migliori, li ho visti io, distribuiscono parte dei sigari al loro equipaggio, quel che resta se lo fumano loro.
Ma evidentemente non tutti sono buoni ufficiali.
Emanerò un decreto, secondo cui qualunque ufficiale che venga sorpreso a vendere i sigari che io gli ho regalato, verrà cacciato dalle truppe e sarà costretto a vivere di commercio.
Così avrò eliminato dei cattivi ufficiali e, magari, guadagnerò qualche buon commerciante.