5.3.03

La giornata del digiuno per la pace, ma anche il mio primo giorno da disoccupato.
Dirò la verità, ho mangiato.
Ho mangiato pur se continuo a sperare nella pace, pur avendo messo fuori dalla finestra una bandiera arcobaleno, pur essendo un convinto sostenitore di tutti coloro che si impegnano per non vedere un'altra guerra.
Non sono però un cattolico, l'ultima messa cui ho partecipato risale a più tempo di quanto voglia ricordare, la domenica vado allo stadio quando il Milan gioca in casa e al pub quando gioca fuori.
Questo digiuno è una forma di preghiera, per cui pur condividendone le motivazioni, non ho ritenuto di partecipare. E' un magnifico gesto, che è e deve restare privato. Faccio il tifo per tutti coloro che hanno deciso di partecipare. Tenete duro.
Detto questo torniamo alla prima giornata del disoccupato.
Ho tutto il necessario per affrontare al meglio la situazione:
- canotta o maglietta, al limite se fa freddo felpa; FATTO
- pantaloni della tuta, possibilmente vecchi e con qualche macchiolina decorativa; FATTO
- ciabatte; FATTO
- scorta di sigari e lattine di birra; FATTO
- barba incolta; FATTO
Così attrezzato mi accingo ad affrontare la giornata, ma poi mi ricordo di che giorno è oggi e di che giorno sarà domani.
Brivido, terrore, raccapriccio!
Domani il mio gemellino compie 32 anni e non gli ho ancora preso un regalo, per cui il mio piano brillante per affrontare la giornata fallisce miseramente e mi tocca lavarmi e vestirmi per andare a far spese.
Niente ore di coma davanti alla tv, niente rutto libero con le birre di pessima marca, niente telefonate osè alla fidanzata che invece sta lavorando, niente di tutto ciò. Invece mi aspetta un pomeriggio di shopping forzato.
Sono ancora sconvolto, per cui immagino che mi capirete se la chiudo qui.