29.7.05

DIARIO DEL COMANDANTE

Finalmente i valenti studiosi krapuloniani hanno finito di progettare degli incrociatori da battaglia degni del loro nome. In particolare mi piace la sala del comando, dotata di un magnifico stabilizzatore gravitometrico e completamente accessoriata. Su quella che sarà la mia nave, quella con cui portò partecipare direttamente alle battaglie, farò portare anche un biliardo, per affrontare i lunghi viaggi, ed un camino, che le fanciulle della lancia amano parecchi scaldarsi con le fiamme libere. La chiamerò Sceva, in onore dell'eroe leggendario delle storie del nostro glorioso passato.
Per l'occasione ho indetto tre giorni di festa nazionale, accolti dal popolo con gioia e, forse, eccessiva partecipazione. Mi sono stati riferiti disordini nelle provincie meridionali, a seguito dell'esaurimento delle scorte di deuterio riserva doppio malto.
Anche nella capitale i bagordi hanno lasciato il segno.
La ricostruzione delle tribune dello stadio, devastate dagli artiglieri nel tentativo di creare uno spettacolo pirotecnico, richiederà alcune settimane ed il lavoro di non meno di 300 persone. Dovrò ritardare la costruzione della nuova sala giochi del palazzo, ma in fondo ne è valsa la pena.
Ora si tratta di reperire le risorse necessarie ed avviare la produzione di qusti nuovi vascelli, con cui incutere nell'universo il giusto timore, e rispetto, verso il nome dei reietti.
P.S: bisogna anche che mi decida ad approvare, finalmente, la costruzione di quello stabilimento chimico-farmacologico alle pendici del montedrago. La carenza di aspirine è un vero problema.