21.3.03

Tra ieri e oggi ho inviato altri quattro curriculum.
Lo so che per voi l'argomento è meno appassionante della guerra, ma nutro la speranza che la vita, anche la mia, dovrà comunque andare avanti, per cui ci provo.
Risposte?
una:
"ci dovrebbe mandare il suo cv in formato .doc
grazie"

C'E' VITA SU QUESTO PIANETA

20.3.03

Non ho una passione sfrenata per Rutelli, ma ogni tanto ne fa qualcuna di buona, come quando ricorda al Berlusca che il suo "capolavoro politico-diplomatico" è il risultato di una serie di contraddizioni a di poco preoccupanti..
Mosca, 16 ottobre: credo che in Iraq non ci siano ormai più armi di distruzione di massa perché c'è stato tempo per la loro eliminazione o riallocazione.
Mosca, 16 ottobre: nessuno può porsi come obiettivo il travolgimento di un regime: il diritto internazionale non lo consente.
Lisbona, 17 ottobre: non ho cambiato posizione: con Blair resto il più vicino alleato di Bush.
Roma, 7 novembre: sulla guerra non posso che nutrire gli stessi sentimenti di Chirac.
Roma, 13 novembre: esprimo la personale soddisfazione perché sono stato unico tra i premier ad avere espresso il convincimento che Saddam Hussein avrebbe accettato la risoluzione dell'ONU.
Praga, 21 novembre: se si andrà ad una azione militare contro l'Iraq, si tratterà di un'azione comune, di un'azione multilaterale.
Roma, 30 dicembre: gli Stati Uniti hanno garantito che non daranno luogo a nessuna azione armata, se non nell'ambito delle Nazioni Unite.
Roma, 19 gennaio (qui parla il ministro degli Affari esteri): è necessario dare agli ispettori il tempo che loro stessi riterranno necessario per concludere il loro lavoro.
A Roma, il 23 gennaio, il Presidente del Consiglio afferma: sappiamo che ci sono ulteriori prove certe, su cui siamo tenuti alla riservatezza, sulle armi di Saddam Hussein.
Roma, 24 gennaio: ho convenuto con il Primo ministro spagnolo Aznar sull'assoluta inutilità di una riunione dei Capi di Stato e di Governo europei (che si sarebbe tenuta con successo pochi giorni dopo).
Roma, 1o febbraio, in un'intervista a Milan Channel: nessuno ritiene che un'organizzazione così diffusa nel mondo come Al Qaeda possa riuscire ad essere così organizzata senza il supporto di uno Stato; si ha ragione di ritenere che questo Stato sia l'Iraq.
Mosca, 3 febbraio: una seconda risoluzione delle Nazioni Unite è non necessaria; tuttavia, anche per chi dovrà intervenire in guerra, sarebbe opportuna per dare legittimità all'azione.
Roma, 5 febbraio: un intervento militare in Iraq, per avere piena legittimità, richiederebbe una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU
Roma, 7 febbraio: se non ci sarà la seconda risoluzione, avremo, oltre al danno della guerra, tre danni ancora peggiori: l'ONU perderebbe la credibilità come istituzione capace di garantire la pace e la sicurezza nel mondo, avremo la sparizione di fatto dell'ONU, avremo un tracollo nella NATO tra l'Europa e gli Stati Uniti, avremo una divisione all'interno della stessa Europa.
Modena, 9 febbraio: se fossero solo gli Stati Uniti ad aprire il conflitto con l'Iraq, ci sarebbero risultati catastrofici per l'Europa.
Roma, 28 febbraio: l'azione militare di un paese al di fuori dell'ONU rappresenterebbe un fatto nefasto; non credo che nessuno si caricherà di una responsabilità così grave.
Infine, il 12 marzo, dopo le dichiarazioni del ministro Martino sulla sua propensione personale ad andare in guerra, il Presidente del Consiglio afferma: quella è una sua convinzione personale; io non sono un tecnico, non sono un tuttologo, non bisogna porre a me la richiesta su cose che non conosco; Martino, facendo il ministro della difesa, è anche un tecnico ed avrà riferito voci che ha sentito.
Il Berlusca ha sempre ragione, per cui dalla sua altissima posizione vede tutto, sa tutto, e sapendo di essere sempre nel giusto non ama chi dissente da lui.
Dice di volere la pace, ma insulta chi protesta contro la guerra.
"Dalle manifestazioni - dice Berlusconi - non mi aspetto niente di buono. Sono cose negative".
Ripeto quanto già espresso in precedenza: SPERO CHE LA PROSSIMA VOLTA CHE DOVREMO METTERE UNA CROCETTA SU UNA SCHEDA ELETTORALE CI SI RICORDI DI QUESTI GIORNI.

19.3.03

Vado e spacco.
E tu, donna, stirami la camicia mentre mi avvio con la mia utilitaria a compiere la mia perigliosa missione.
Quanti etti di cotto hai detto che ti devo prendere cara?
Sono in ansia ed in attesa, sono nervoso e stupido, rincoglionito da tutte queste cose che si fanno attendere senza nessuna indicazione di cosa sarà.
Non parlo solo delle grandi attese, ci sarà la guerra?, quando comincierà?, chi sarà il prossimo ad uscire dalla casa del grande fratello?
Aspetto che si sappia cosa succederà nel mondo. Spero che, essendo ormai inevitabile, il prossimo conflitto resti confinato in un territorio ristretto. Ma quali saranno le reali dimensioni di questa guerra?
E di quella dopo?
Siccome nel mio piccolo continuo ad essere ingenuamente ottimista, coltivo l'illusione che dopo tutto la mia vita dovrà giocoforza continuare sugli stessi binari.
Insomma, aspetto che mi chiamino per un lavoro, aspetto che qualcuno risponda ai miei curriculum.
Tutte queste cose si mischiano e creano una massa di fumo che prima o poi prenderà definitivamente il posto di quel poco ossigeno che raggiunge il mio cervello.
Nel mio curriculum ci sono 13 attività lavorative diverse, svolte in 8 aziende diverse, tutte attraverso la stessa società di Lavoro Interinale, nell'arco di quasi cinque anni. Ho tenuto fuori almeno altri quattro lavori diversi, che non ho ritenuto di inserire per vari motivi (si trattava di lavori in nero o di attività che è meglio che restino fuori dal CV, perchè per quanto sembri impossibile abbasserebbero il livello).
Non interessano a nessuno. E' evidente.
Come è evidente che sono troppo vecchio per fare l'apprendista idraulico o elettricista.
Quanto si guadagna coi blog?
Se rivendo adesso il computer forse ci tiro fuori abbastanza almeno per finire di pagarlo.
Se almeno questo momento si traducesse in una specie di "follia creativa" saprei che non è tempo perso. Invece diventa una forma strisciante di ansia che al massimo mi fa fare cose più stupide, come comprare tre dvd solo perchè c'è un po' di sconto, spendendo il doppio di quello che avrei speso se ne avessi preso uno solo, come era nelle mie intenzioni iniziali.
Però ho acquistato due capolavori, "M.A.S.H." e "La grande fuga", ed un film che forse non entrerà nella storia, ma che rivedo sempre con gran divertimento: "Grosso guaio a Chinatown".
Spero che questi tempi non mi privino, in futuro, della possibilità di vederli.

18.3.03

Ci siamo.
Guerra guerra.
Io la bandiera la tengo fuori dalla finestra comunque. Poi mi accusino di essere quello che vogliono, ipocrita o traditore, comunista o fascista.
Non penso di poter fare altro, manifestare la mia opinione, sperare, credere che ci possa essere un'altra soluzione, aspettare che finisca e vedere come andrà a finire.
La verità è che non contiamo molto, almeno fino alle prossime elezioni di questo nostro stato "libero" e "democratico". E poi quando toccherà di nuovo a noi dire la nostra, voglio sperare che il giudizio prima di tracciare la crocetta sulla scheda si basi anche su un po' di memoria, sul ricordo, se non ce lo cancelleranno, di quello che è successo in questi giorni.

17.3.03

Oggi ho spedito due curriculum, uno via posta ordinaria e l'altro via email.
Attendo risposte.
Accetto scommesse su quante saranno, anche se un dato statistico molto spalmometrico mi suggerisce che non ce ne saranno.
Al massimo potrebbe arrivare una risposta automatica, molto cortese, per quello inviato via email.